lunedì 24 maggio 2010

soliti compagni

vergognosi

da gazzettino.it

Un minuto. Sessanta secondi possono fare molta differenza. Soprattutto se è il tempo della memoria e del silenzio, tributato ai militari italiani morti la settimana scorsa in Afghanistan. E se quel minuto non viene rispettato per motivi politici. Come è accaduto nel consiglio comunale atestino di mercoledì, quando l’esponente di Rifondazione comunista Gaudenzio Checco Candeo ha deciso di uscire dalla sala per non partecipare alla commemorazione dei due caduti. La decisione ha causato una levata di scudi politica da parte di molti esponenti dei partiti del centro destra.
«Il consigliere e Rifondazione comunista dimostrano con questi metodi - taglia corto l’onorevole leghista Paola Goisis - di essere staccati dal territorio e dai fatti concreti che toccano realmente da vicino le persone. Predicano sempre molto bene e parlano di valori, ma quando arriva il momento di commemorare la morte di due giovani si dissociano e danno vita a queste dimostrazioni».
Senza mezzi termini pure Filippo Ascierto, deputato e coordinatore padovano del Popolo della libertà, che attacca duramente il partito di Candeo. «Purtroppo - spiega il parlamentare - c'è ancora in giro qualche comunista che è fuori dalla storia e che ragiona con categorie vecchie di decenni». «Si tratta di una minoranza di ipocriti e irresponsabili che, con il loro atteggiamento, diventano fiancheggiatori di Al Qaeda e dei Talebani - accusa Ascierto - un atteggiamento che offende quei ragazzi che, con una scelta di vita coraggiosa, hanno deciso di affiancare le popolazioni che da anni soffrono le conseguenze della guerra».
«L’unico ad intervenire in consiglio comunale contro Candeo sono stato io - sottolinea quindi Gianfranco Fornasiero, protagonista di un battibecco con il consigliere di Rc proprio in quel frangente - mi meraviglio che il presidente del consiglio Boris Sartori non abbia preso posizione. La scelta di Candeo è ignobile, una cosa gravissima che va a ledere l’impegno dei nostri militari nelle missioni di pace».
E sulla questione torna anche Gaudenzio Candeo, detto Checco. «Credo fermamente - ribadisce l’esponente di Rc - che gli italiani non possano più fare il gesto ipocrita del minuto di silenzio in queste occasioni. Cercano una soluzione? La soluzione c’è ed è pure a portata di mano, basterà richiamare immediatamente le truppe». Candeo respinge le accuse di cinismo e spiega la distinzione fra dolore politico e dolore privato. «Non stiamo qui tanto a parlare di dolore - dice - quello che provano i famigliari di quei ragazzi non può provarlo proprio nessuno. Né io, né il presidente della Repubblica e neppure i componenti del consiglio comunale di Este, perché non stiamo parlando di dolore, ma di un gesto politico. Ripeto, la soluzione è ritirare subito i nostri soldati, così risolviamo tutto».
(Lunedì 24 Maggio 2010)