martedì 14 luglio 2009

vai Beppe

ecchissenefrega se per uan votla dovro' votare a sinistra, se si presenta lo voto, anche se si mescola al nulla del PD:

dal Corriere.it

MILANO - Il Pd chiude la porta a Beppe Grillo. Ai big democratici, ad eccezione di Ignazio Marino, non piace l'autocandidatura del comico genovese alla corsa per futuro leader del partito. Per questo il partito guidato da Franceschini alza un muro contro il comico. E lo fa prima da Roma con le armi della politica («il Pd non è un tram su cui si può salire all'occorrenza» spiega Giovanna Melandri, dirigente del Pd) e poi con quelle della burocrazia: in serata infatti il Pd sardo, come aveva lasciato intendere già Maurizio Migliavacca, responsabile dell'organizzazione del Partito democratico, ha respinto la richiesta di iscrizione presentata dal genovese. «Lo Statuto e il regolamento impediscono l'iscrizione di Beppe Grillo al circolo del Pd di Arzachena: per questo, è stata avviata la procedura di restituzione degli euro versati» rende noto la Commissione regionale di garanzia della Sardegna, dopo aver sentito il coordinatore del circolo territoriale di Arzachena Andrea Filipeddu. Proprio quest'ultimo aveva dichiarato di aver incontrato Grillo e di avergli consentito la compilazione della domanda di adesione al Pd, ricevendo 16 euro per il completamento della procedura.

«VADO AVANTI» - Il «muro» dei democratici non scoraggia comunque Grillo, che sembra invece sempre più disposto a portare avanti la sua operazione-Pd. «Il Pd sardo ha respinto la richiesta? Vorrà dire che la ripresenterò in continente! Peraltro la tessera praticamente ce l’ho già, ho pure pagato ben 16 euro..». Il comico genovese ci tiene, comunque, a sottolineare che non tutto il Pd gli ha chiuso la porta: «Ho visto che Adinolfi, Marino, hanno detto di essere favorevoli. Solo il "globulo" è contrario, Fassino, quelli lì... Sono straordinari!». L’obiezione del Pd, viene fatto notare a Grillo, sarebbero i requisiti previsti dallo statuto: «Ma quali requisiti deve avere uno per essere iscritto? Ho letto lo statuto, non c’è niente che impedisca la mia iscrizione, dice solo che non si possono iscrivere quelli che hanno la tessera di un altro partito. Che c’entro io? Non so, forse possono dire che sono "cattivo"! E poi, lo decide Fassino se ho i requisiti?».

MELANDRI E VIOLANTE -L'incursione di Grillo agita i democratici. Alle dure dichiarazioni dell'ex segretario dei Ds Piero Fassino di domenica contro la candidatura del comico genovese, si sono aggiunte in giornata le critiche di altri autorevoli esponenti del partito. «A Grillo vorrei dire che il Pd non è un tram su cui si può salire all'occorrenza» ha detto Giovanna Melandri. Più interlocutorio l'intervento di Luciano Violante per il quale Grillo «non è solo un comico, interpreta uno stato d’animo. La sua candidatura è il frutto della crisi del sistema politico». E lo stesso Fassino è tornato a parlare della vicenda Grillo in un videoforum su Repubblica tv: «Non c'è alcuna ragione per pensare che Grillo possa essere candidato alla segreteria del Pd». Secondo Fassino, quella del comico genovese «è una boutade», «una delle tante provocazioni di un uomo di spettacolo».

MARINO E BONINO - Il senatore Ignazio Marino, anche lui candidato alla segreteria del Pd, ha ribadito invece di non avere pregiudizi nei confronti della eventuale candidatura di Grillo alle primarie. «Seguendo le regole della democrazia, chiunque ha le carte e le firme lo può fare. Io non giudico le persone, se Grillo arriverà con una mozione strutturata e risposte concrete sui temi che preoccupano le persone che vivono nel Paese, non vedo perchè debba essere escluso». Tra i democratici, già impegnati in un infuocato avvio di campagna congressuale, l’annuncio di candidatura alla guida del partito fatto dal comico ha provocato un ulteriore dibattito sulla validità delle regole previste dallo statuto, a cominciare dalle primarie. La tesi di Marino in particolare ha riacceso la polemica rinfocolata dalla radicale Emma Bonino sulle regole per la candidatura contenute nello statuto del Pd: «Io ancora non ho capito bene - ha detto la Bonino - se le regole di questo Statuto del Pd, che ogni giorno di più risulta più pasticciato, consentono o no la candidatura di Beppe Grillo. Se lo consentono il dibattito deve essere politico, non esistono "vade retro Satana", si deve discutere di quello che propone. Grillo è abituato a lanciare anatemi e a fare monologhi, ma non è mai stato disponibile a dialoghi o confronti. Se poi parliamo del programma che Grillo ha enunciato io trovo che ci siano delle sciocchezze».

L'ALLEATO DI PIETRO - Il comico genovese comunque vanta un alleato esterno: è il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro. Un sostegno che nel Pd fa sospettare che l'ex pm sia «il mandante» del comico, armato per agitare le acque già poco tranquille del Pd. «Vedo che molti nel Pd fanno a gara per irridere la candidatura di Grillo a segretario di quel partito, eppure il suo è l'unico programma esposto, molto più articolato delle idee che finora abbiamo sentito dagli altri candidati» ha sottolineato il leader dell'Italia dei Valori. «Il Parlamento pulito, la legge sul conflitto d'interessi, l'acqua pubblica, il no al nucleare e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, il massimo di due legislature per i parlamentari, wi-fi gratuito, l'informazione libera, con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico: sono tutti punti - ha aggiunto l'ex pm - che l'IdV sta portando avanti da tempo e che, per questo, condivide. Insomma, un programma serio, concreto e che, forse, proprio per questo porta i soloni della politica a irriderlo».

venerdì 10 luglio 2009

ingegneri

grazie a

http://www.francobampi.it/franco/ditutto/curiosita/ingegneri.htm

Così ridono gli... ingegneri

Per essere comprese le barzellette dal numero 11 in poi richiedono di conoscere quel poco di matematica che conosce un ingegnere: per questo sono colorate.

  1. Gli Ingegneri? Sono i predecessori dei computer.
  2. L'ingegnere non vive, funziona.
  3. Un ingegnere si presenta sul posto di lavoro. È il suo primo giorno... Il principale gli mette una scopa in mano e gli dice: «Ecco questa è una scopa. Come prima cosa potreste dare una spazzata all'ufficio...» L'ingegnere replica: «Una scopa ?!?! Ma guardi che io sono un ingegnere!!!» E il principale: «Ha ragione scusi venga di là che le faccio vedere come funziona...»
  4. Per un grande industriale esistono 3 modi per perdere dei soldi:
    1) Le donne.
    2) Il gioco.
    3) Gli ingegneri.
    Il primo è il più piacevole.
    Il secondo è il più rapido.
    Il terzo è il più sicuro.
  5. Per una persona ottimista, il bicchiere è pieno a metà.
    Per una persona pessimista, è vuoto a metà.
    Per l'ingegnere, è due volte più grande del necessario.
  6. Epitaffio geometrico: "Uomo retto, dopo una vita lineare, morto in curva".
  7. Un prete, un medico e un ingegnere stanno giocando a golf preceduti da un gruppo particolarmente lento. L'ingegnere, parecchio innervosito, esclama: «Ma cosa fanno 'sti morti di sonno!? Sarà almeno un quarto d'ora che aspettiamo!» Il medico allora: «Non lo so, ma non ho mai visto una tale inettitudine» Allora il prete, anche lui un po' spazientito, chiama il giardiniere: «Ehi, Gino! Cosa stanno facendo quei bravi ragazzi davanti a noi? Sono un poco lenti, non le pare?»
    Il giardiniere risponde: «Oh certo, padre, è un gruppo di pompieri ciechi. Hanno perso la vista salvando la nostra clubhouse durante l'incendio dell'anno scorso. Per questo li facciamo giocare gratis quando vogliono». Il prete, commosso, dice: «È così triste. Penso proprio che dirò una preghiera speciale per loro questa notte». Anche il medico rimane colpito: «Buona idea. E io vado dal mio collega oculista e gli chiedo se può fare qualcosa per loro». Al che l'ingegnere sbotta: «Ma perché invece non giocano di notte?»
  8. A Bologna organizzano un congresso per ingegneri e matematici. Vengono invitati gli ingegneri ed i matematici di Pisa. Arrivati alla stazione i matematici, tutti precisini, comprano un biglietto a testa. Gli ingegneri invece ne comprano uno per tutti. I matematici commentano: «Chissà che intenzioni hanno!!!»
    Quando sul treno arriva il controllore gli ingegneri corrono a chiudersi in bagno. Il controllore, esaminati i biglietti dei matematici, bussa alla porta del bagno. Dall'interno un ingegnere risponde: «Occupato». E il controllore: «Biglietto, prego». Da sotto la porta, gli ingegneri mostrano il loro unico biglietto, il controllore lo vidima e glielo restituisce.
    Al ritorno a Pisa i matematici, vista la scena dell'andata, comprano un solo biglietto per tutti. Gli ingegneri, invece, nessuno. I matematici pensano: «Mah!». All'arrivo del controllore i matematici corrono nel bagno e gli ingegneri (tutti tranne uno) in un altro bagno. L'ingegnere rimasto fuori bussa alla porta del bagno dei matematici. Uno dei matematici risponde: «Occupato». E l'ingegnere: «Biglietto, prego».
  9. Definizione ingegneristica di un cornuto: È un'unità la cui metà sta sotto un terzo.
  10. Un ingegnere ed un matematico devono mettere dell'acqua a bollire in due situazioni diverse.
    Caso 1: la pentola e' vuota.
    L'ingegnere riempie la pentola e la mette sul fuoco, e il matematico fa altrettanto.
    Caso 2: la pentola è già piena.
    L'ingegnere la mette direttamente sul fuoco, il matematico la vuota e si riconduce al caso precedente.
  11. Cosa fanno due atomi quanto si scontrano? Plank!
  12. Cosa dice un vettore ad un altro? Scusa, hai un momento?
  13. Cos'è un bimbo complessato? Un bimbo di madre reale e padre immaginario!
  14. Al cinema c'è un film con 3 vettori linearmente indipendenti. Come si chiama il film? "Rango 3"
  15. Al cinema fanno un film con 2 sistemi lineari incompatibili. Come s'intitola il film? "Kramer contro Kramer"
  16. Gesù ai discepoli: "In verità, in verità vi dico: y=x^2-4x+7". I discepoli commentano un po' fra di loro, poi Pietro si avvicina mestamente a Gesù, dicendogli: «Maestro, perdonaci, ma non comprendiamo il tuo insegnamento...» E Gesù, arrabbiato: «Sciocchi, è una parabola!»
  17. Ad una festa matematica si incontrano diverse espressioni come x^2, 3sinx, 4sqrt(x^-2) e molte altre... Ad un certo punto x^2 vede in un angolino, mogio mogio, il Ln(5xsinx^2/2)/7cos(tg(Ln(x^-(1/2))), e gli chiede: «Perché te ne stai li tutto solo e triste?». Lui gli risponde: «Sai, io non mi INTEGRO facilmente...!»
  18. «Ma tutto ciò è immaginario» disse il radicale puntando l'indice accusatore su menouno.
  19. Alla festa dei simboli matematici non manca proprio nessuno. Sommatoria e parentesi graffa ballano scatenate al centro della pista, maggiore uguale è ubriaco perso, la radice quadrata si è imboscata con un differenziale e così via. Solamente "exp(x)" se ne sta sola in un angolo; al che punto e virgola si avvicina e le fa: «Perchè non ti integri?» exp(x) risponde: «Tanto è lo stesso!»
  20. Due atomi si incontrano per strada. Il primo: «Come va? Tutto bene?» L'altro, mesto: «Uh... no... ho subito una perdita... un mio elettrone...» «Ma ne sei certo?» «Eh, sì... sono risultato positivo...»
  21. Secondo Principio della Termodinamica: se fai bollire un acquario ottieni una zuppa di pesce, ma è molto difficile che raffreddando la zuppa di pesce ritorni ad avere l'acquario.
  22. La radice di due era molto preoccupata: ormai erano passati trenta decimali senza che le venisse il periodo. Temeva di essere incinta, anche se ciò le sembrava irrazionale.
  23. Un ingegnere, un matematico ed un fisico vengono contattati da un grosso allevatore di bestiame per progettare un recinto atto a contenere 32.459 pecore.
    L'ingegnere allora, sapendo che la figura geometrica con minor perimetro a parità di area è il cerchio, progetta un recinto circolare stimando ad occhio il bestiame e buttando giù una cifra approssimativa.
    Il fisico, assai più meticoloso, consegna anche lui il progetto di un recinto circolare, ma un po' più piccolo avendo fatto delle misure più accurate.
    Il matematico invece lascia tutti di stucco preventivando un recinto lungo appena 2 metri.
    L'allevatore allora, stupito quanto incredulo, chiede al matematico spiegazioni, e questi non accenna ad avere il minimo problema, anzi ha già fatto realizzare il recinto e si appresta a dare una dimostrazione della sua idea. Posiziona quindi il recinto attorno a sé ed esclama: «Dichiaro me stesso, punto esterno al recinto!!!»
  24. "Dio esiste ed è derivabile" (Letta sul muro di un'aula)

mercoledì 8 luglio 2009

l'equilibrismo del pavido rettore

Questo il comunicato rilasciato dall’Università dopo l’incontro avvenuto ieri mattina tra il Rettore Vincenzo Milanesi e una delegazione di manifestanti.
Il Rettore dell’Università di Padova ha incontrato oggi una delegazione di studenti che hanno chiesto di parlargli in relazione all’inchiesta giudiziaria della Magistratura di Torino sui fatti avvenuti in quella città in occasione del G8 delle Università svoltosi nelle scorse settimane.
Il Rettore, ascoltate le posizioni espresse dagli studenti, ha ribadito la propria ferma convinzione sulla necessità di un rispetto pieno della legalità da parte di ciascuno come condizione di un dialogo costruttivo tra studenti ed istituzione universitaria.
A tale dialogo l’Ateneo non si è mai sottratto nel corso dell’intero anno accademico, proprio perché il movimento studentesco, ampio ed articolato nella sua composizione, che si è formato contro i provvedimenti governativi sull’università, ha saputo mantenere qui a Padova la propria azione di protesta e di contestazione rigorosamente entro i limiti della legalità.
Se episodi e fatti specifici imputabili a singole persone sono stati compiuti durante le manifestazioni a Torino, è giusto e naturale che la Magistratura, in uno stato democratico, svolga le indagini e promuova le azioni di sua competenza.
Mentre ribadisce la sua piena fiducia nella Magistratura e nelle forze dell’ordine, il Rettore è certo che i procedimenti giudiziari in atto si concluderanno nel più breve tempo possibile e nel rispetto pieno dei diritti individuali di ciascun cittadino, per il quale vale comunque la presunzione di innocenza fino alla conclusione dei diversi gradi del giudizio.
Il Rettore ha conclusivamente ribadito la propria convinzione che episodi e fatti specifici non possano e non debbano essere enfatizzati e strumentalizzati per via mediatica con l’effetto di creare tensioni all’interno degli Atenei italiani, che già tanti problemi si trovano ad affrontare e risolvere in questi anni difficili e tormentati per il sistema universitario e per l’intero Paese.

se se lo dicon da soli...

quelli dell'onda anormale:

LO STRISCIONE - "Un’altra volta un’altra onda - Voi il fallimento del presente, noi l’anomalia del futuro".

la bocciofila

se lo dice Bersani (che peraltro e' uno dei pochi stimabili nonostante sia apoggiato da dalema)

inzaccheriamoci tutti

difficile la gestione del post "vittoria elettorale" franceschiniana (ormai pirro e' considerato un dilettante)

dal corriere.it:

tutti contro tutti

«Gattopardi». «Notabili» Nel Pd volano pietre

Giorni di aspre polemiche e di accuse tra i Democratici. Il «caso Serracchiani» e la «nausea» di Marino

Dice Piero Fassino, ex dalemiano pro-Franceschini: «Perché D’Alema si definisce uno statista e ha paura della Serracchiani?» e «perché (i dalemiani- bersaniani, ndr) hanno paura delle primarie?». Dice il dalemiano Pierluigi Bersani, pro-Bersani: «Basta con la storia dei signori delle tessere. Un partito senza tessere, che c... di partito è?». Nel Pd ci si insulta da settimane, gente perbene usa parolacce. Ex e non-ex si sono rimescolati in tre fazioni; e la litigiosità precongresso è intensa, e pubblica. Di volta in volta gli «altri» sono dei Gattopardi, dei soci di bocciofile disorganizzate, dei vecchi notabili cattivi, degli svaporati. E’ un «confronto franco», come auspicato da Dario Franceschini.

Molto franco, più che un’«alternativa culturale al berlusconismo», pare un’alternativa a Uomini e Donne di Canale 5. Chissà come faranno i partecipanti a ricompattarsi a fine ottobre. Perché entro il 10 i tesserati sceglieranno tre candidati; e poi, il 25, alle primarie, potranno votare tutti i simpatizzanti (negli Usa si fa il contrario; ma così è più divertente, forse). E già ora ci si attacca con passione, più che da partito a vocazione maggioritaria, da Sinistra Arcobaleno post-tracollo (e c’è chi si preoccupa, da lì son nati circa seicento micropartiti). E si discute su alcune aree tematiche, come: YouDario e gli altri Franceschini si è candidato con un videomessaggio: «Per cambiare. Per non riconsegnare il partito a quelli che c’erano prima di me». YouDario ha «stupito e dispiaciuto» dalemiani come Barbara Pollastrini: «Scarso stile ».

E’ rimasto male anche D’Alema. Domenica ha detto: «E’ un vertice modesto se fa la guerra alle grandi personalità (come D’Alema, ndr) del partito, altro che innovatore». E gli amici americani di D’Alema si sono sganasciati sulle primarie Pd. Intanto Luciano Violante, aveva già attaccato: «Neanche in una bocciofila il segretario viene eletto da chi passa di lì, bisogna cambiare lo statuto». E via così. Caccia al perdente Secondo i dalemiani-bersaniani, il perdente è il segretario in carica. Il leader Max dopo le regionali perse nel 2000 si era dimesso da premier. Sottinteso: Franceschini sarebbe dovuto sparire dopo le Europee. I franceschiniani dissentono. La più cattiva, all’evento pro-Dario di Roma, è stata la sarda Francesca Barracciu. Per lei i rivali i sono «una classe dirigente col futuro alle spalle».

Per cui: «I morti seppelliscano i loro morti e sia consentito a questo partito di spiccare il volo ». Poco dopo Sergio Chiamparino ammetteva triste: «Non abbiamo più l'orgoglio di essere dalla parte giusta ». Ci sono troppe parti, in effetti. I vecchi e i nuovi Anche l’erodeputato ex Tg1 David Sassoli si preoccupava del team Bersani: «Non vorrei che girassero una nuova versione del "Gattopardo": notabili travestiti da innovatori». Intanto, veniva maltrattata Debora Serracchiani, diva al primo scivolone: «Sto con Franceschini perché è simpatico». Doveva essere una battuta, è successo il finimondo, Serracchiani ha fatto una figura da peso leggero, e poi «anche Totò e Tina Pica erano simpatici», ha notato il presidente della provincia di Roma Luca Zingaretti.

E poi la novità non è più Debora S., da qualche giorno. Marino, Marino, Marino E’ chirurgo-senatore-cattolico adulto Ignazio Marino, combattente per il testamento biologico e ora terzo candidato. Senza mezzi termini: «I nostri elettori sono stufi, delusi, nauseati dalle incertezze del Pd». Il suo sponsor nel partito è l’ex veltroniano Goffredo Bettini, la sua squadra (perplessa su Bettini) è quella dei "piombini", giovani o quasi, da Pippo Civati a Ivan Scalfarotto a Paola Concia. I suoi elettori potenziali — i delusi dal Pd — hanno qualche chance di sparigliare alle primarie aperte; così l’appoggio di Marino diventerebbe essenziale per il futuro segretario. I critici di Marino, ex popolari come Pierluigi Castagnetti, dicono che vuole solo «spostare (verso il laicismo, ndr) l’asse culturale del Pd». L’asse per la verità non si è ancora vista, o meglio ce ne sono svariate. Anche per questo si litiga (e i fans di Serracchiani su Facebook si consolano scrivendo che «simpatia», vuol dire «patire insieme»; ma anche divisi, ora, nel Pd).

il migliore (crede di se')

il vizietto di sentirsi sempre e comunque il migliore non l'ha perso e non lo perdera' mai, in voce e' ancora, se possibile, piu' arrogante e einsinuante, lui e i suoi scossoni

da corriere.it

L'ex premier: «Mi insultano ma sono meglio di quelli che ci sono adesso»

D'Alema: «Scenari imprevedibili
Per il premier è iniziato il declino»

Il declino di Berlusconi «sarà complesso». E sul Pd: «La candidatura di Franceschini non regge»

Massimo D'Alema (Lapresse)
Massimo D'Alema (Lapresse)
ROMA - D'Alema torna a parlare di «scenari imprevedibili» in Italia e di «inizio del declino» per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. L'ex premier Massimo D'Alema lo ha detto in una intervista a Radio Città Futura poco prima del suo intervento alla festa del Partito democratico: «Si avvia un periodo di incertezze e credo che nel paese possano aprirsi scenari anche imprevedibili».

IL DECLINO DI BERLUSCONI - Alla cronista che gli chiedeva di Berlusconi e di un suo eventuale declino D'Alema ha replicato sottolineando: «Siamo in un momento del potere personale di Berlusconi che mostra anche però fragilità». Secondo D'Alema il suo declino «sarà complesso, frammentario: l'uomo non vuole mollare ma al tempo stesso è sempre più debole». Quindi «ci sarà un periodo di incertezza e nel Paese possono aprirsi anche scenari imprevedibili».

INACCETABILE CON DONNE - Il modo con cui Silvio Berlusconi tratta le donne per D'Alema, è inoltre «volgare e inaccettabile». Quando l’intervistatore Antonio Polito gli chiede un giudizio sulla vicenda delle ragazze che frequentano le residenze del premier e sulla cena tra Silvio Berlusconi e alcuni giudici della Corte Costituzionale: Sono vicende estremamente imbarazzanti, però forse noi abbiamo un eccessivo ritegno a parlarne. Nessuna di queste due cene è completamente un fatto privato».

CANDIDATURA DI FRANCESCHINI NON REGGE - Più tardi D'Alema, intervistato alla festa del Pd, ha affrontato le questioni interne al Pd a cominciare dalla candidatura di Franceschini, che «non regge». Dopo tante sconfitte subite da un gruppo dirigente, sostiene l'ex premier, due sono le strade: «O si dice "uniamo le forze" oppure non si può dire "mi ricandido per non far tornare chi c'era prima». Per D'Alema questo «non è il modo giusto nè utile al partito».

«MARINO SERIO, MA NON E' L'UOMO GIUSTO» - D'Alema ha parlato anche della candidatura di Ignazio Marino: «È una persona seria che non fa parte di quel nuovismo ignorante del quale parlano i giornali ma non credo che sia l'uomo giusto in questo momento in grado di garantire un rilancio robusto del Pd».

«IRRAGIONEVOLI GLI INSULTI DAL MIO PARTITO» - Il Pd perde tempo ad "insultare" le sue migliori personalità, tutto questo è irragionevole. Massimo D’Alema si lascia poi andare a uno sfogo: «Possibile che io debba essere insultato dal mio partito? Possibile che io che ho fatto il ministro degli Esteri, e ad agosto ero a lavorare per la pace in Libano anziché andare alle Maldive, debba subire questo? E’ ragionevole?». D’Alema si scaglia contro un partito impegnato a «demolire le sue personalità principali, che sono incommensurabilmente migliori di quelle che ci stanno adesso. E’ un fenomeno di autolesionismo». Le polemiche contro l’apparato del Pd sollecitano quindi il sarcasmo di D'Alema, che non risparmia una battuta quando gli viene posta la questione degli "apparati". «Noi dell’apparato - dice - abbiamo una struttura particolare che ci rende, direi, quasi indistruttibili». Aggiunge D’Alema: «Dove sono questi presunti apparati che frenavano il nuovo? Di che parliamo? Questa è una raffigurazione letteraria dei nostri problemi».

«PRIMARIE? PARTITO VIENE INVASO» - Lo statuto del Pd va cambiato, le primarie per eleggere il segretario non vanno bene perché attribuiscono ai cittadini «il potere di demolire il partito o comunque di invaderlo, di occuparlo», ha detto ancora D’Alema. «Cambieremo lo statuto dopo il congresso. Le primarie le farei per decidere le liste per il Parlamento, se non ci sono le preferenze. Ma perché fare le primarie per il segretario del Pd? Votino gli iscritti per eleggere il segretario del partito».


05 luglio 2009(ultima modifica: 07 luglio 2009)

questa e' bella pero'

casarin riferendosi a zanonato:
"è un vecchio, mantenuto, stalinista. Visto che non ha mai lavorato in vita sua, ma ha sempre fatto il funziona­rio di partito stipendiato con i soldi pubblici, quindi no­stri"

ma dai... qui siamo al porco che da del maiale al cinghiale.
ridicoli, poveri ridicoli e miseri

ma chi sono questi imbelli?

dal Gazzettino

Attivi politicamente da anni, tutti con precedenti penali

Martedì 7 Luglio 2009,
L’incarcerato e il latitante. Massimiliano Gallob, detto "Max", friulano di 36 anni e da ieri mattina al Due Palazzi, è il portavoce del centro sociale occupato Pedro di via Ticino. In sostanza il leader dei disobbedienti padovani e il braccio destro di Luca Casarini, portavoce dei no global del Nordest. Vanta diversi precedenti penali, è stato arrestato nel dicembre del 2002 in Danimarca e nel 2003 ha scontato alcuni mesi di arresti domiciliari. Negli anni si è messo in luce per avere combattuto, anche se spesso con metodi non legali, per il diritto alla casa, per una libera istruzione (tanto infatti da avere partecipato agli scontri di Torino), contro il razzismo e in difesa dei senza tetto. In questi giorni si stava preparando per sostenere l’ultimo esame alla facoltà di Scienze Politiche. Omid Tabar Firouzi, l'iraniano di 29 anni ora latitante a Teheran, è invece il portavoce del Collettivo di Scienze Politiche. Un gruppo di studenti che lotta, anche in questo caso non sempre con azioni legali, soprattutto per il diritto allo studio. Laureato in Scienze Politiche è ora ricercatore all’Università di Urbino. Risulta invece una delle nuove leve dei disobbedienti Filippo Caporale di 23 anni, attivista del Cso Pedro e anche lui come Firouzi latitante. La Digos spera di catturarlo nelle prossime ore.
È considerato uno degli attivisti di prima linea del Rivolta, il rumeno arrestato a Padova nell’ambito dell’inchiesta sugli scontri del G8 di Torino, la quale fra gli altri ha portato in carcere anche il leader del "Pedro", Max Gallob. Da alcuni mesi, infatti, Benjamin Bandean, 24 anni, risulta domiciliato anagraficamente nel centro sociale di Marghera, proveniente dal goriziano dove risulta aver gravitato per parecchio tempo. Il suo nome risulta piuttosto conosciuto agli uffici della Digos veneziana e non solo. A suo carico ci sarebbero diverse denunce per la partecipazione a manifestazioni nel corso delle quali la polizia avrebbe rilevato condotte penalmente perseguibili. È il caso della protesta dello scorso 16 marzo davanti al municipio di Mestre in occasione della seduta del Consiglio comunale che doveva valutare l’ammissibilità o meno del referendum organizzato dall’opposizione sulla realizzazione del villaggio sinti in via Vallenari. Da una parte i "rivoltosi" guidati da Luca Casarini dall’altra gli esponenti delle formazioni di centrodestra che hanno sostenuto la raccolta della firme per la consultazione popolare su una delle questioni più dibattute in città. E i momenti di tensione non sono mancati con lanci di uova e qualche lite verbale, fino all’incontro ravvicinato fra Renato Boraso, presidente del consiglio comunale, e lo stesso Casarini, sfociato poi in una denuncia con il primo che accusa il secondo di averlo aggredito schiaffeggiandolo.
In questo scenario, dunque, si staglierebbe anche la figura di Bandean che ora risulta fra i 21 "no global" destinatari della misura di custodia cautelare, firmata dal gip di Torino a conclusione delle indagini dell'operazione battezzata "Rewind" condotta dalla Digos e coordinata dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione. Gli agenti hanno individuato e raggiunto Bandean a Padova, nella struttura utilizzata per il Festival di Radiosherwood dove si trovava da un paio di giorni e all’interno della quale pernottava. Nell’ordinanza si contesta ai "disobbedienti" l’uso di bastoni, di estintori e il lancio di pietre e fumogeni negli scontri avvenuti il 19 maggio nella città della Mole in occasione del G8 delle università e il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, parla di "organizzazione paramilitare". Immediata la reazione dell’Onda a Venezia, con gli studenti mobilitati davanti alla Iuav: «Quello che appare chiaro - scrivono in una nota - è il meccanismo repressivo che mira a colpire il nostro movimento».

prendiamo posizione

gli animali dell'onda sedicente anomala, per me anormale, chiedono all'universita' di prendere posizione, leggo dal Gazzettino:

«Vogliamo parlare con il rettore Zaccaria o con il rettore uscente Milanesi – hanno spiegato a più riprese gli studenti al professor Scutari – Vogliamo che l’Università di Padova esca dal suo solito silenzio e prenda una posizione rispetto a quanto accaduto e che difenda i suoi studenti».

anch'io chiedo all'universita' di prendere posizione, per esempio questa: in carcere dovete stare, quello e' il vostro posto.

casarin minaccia

leggo sul Gazzettino le parole folli di un "folle" speciale: casarin.

«Quello che sta succedendo è qualcosa di inaudito. Di incredibile – attacca Casarini – Quelli effettuati sono arresti preventivi in vista del G8. Ma chi ha voluto compiere questa operazione pagherà molto caro quello che sta facendo ai nostri compagni. Guai a chi osa sequestrare i nostri compagni».

ma come e' possibile che sia ancora in giro un personaggio simile? vorrei poter io dar fuoco alla sua macchina e chiamarlo "gesto legittimo di protesta e di dissenso".
prima lo si rinchiude meglio si fa.
ma tra l'altro non doveva restar lontano da Padova?
mah...
e c'e' pure chi gli va dietro, e' vero d'altro canto che la madre degli imbecilli e' sempre incinta, ma qui si esagera.

lunedì 6 luglio 2009

finalmente

PADOVA (6 luglio) - Terremoto nell'area no global veneta. Il leader del centro sociale Pedro, Max Gallob, è tra le persone tratte in arresto per gli incidenti avvenuti il 18 maggio scorso a Torino in occasione del G8 dell'Università.

L'arresto è avvenuto nella notte su ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari di Torino. Tra i destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare figura anche un esponente dell'ala universitaria della disobbedienza padovana, attualmente in Iran, suo paese di origine. Secondo quanto si è appreso, un altro attivista dell'area del centro sociale Pedro è stato sottoposto a perquisizione domiciliare nell'ambito della stessa operazione.

In totale sono state arrestate 21 persone (16 in carcere e cinque ai domiciliari) per gli incidenti che avvennero nel capoluogo piemontese in occasione del G8 dell'Università.
In particolare, 12 sono state arrestate a Torino, mentre le altre a Padova, Bologna e Napoli.

Nelle scorse settimane erano finite in carcere due persone. Domenico Sisi, parente del sindacalista Vincenzo Sisi processato a Milano con l'accusa di far parte di un'organizzazione terroristica, e Alessandro Arrigoni, dipendente della prefettura di Milano. Entrambi avevano poi avuto l'obbligo di dimora.

Venezia, la protesta dell'Onda. Una quarantina di aderenti al movimento studentesco dell'Onda anomala si sono recati questa mattina in rettorato a Cà Foscari per protestare contro le ordinanze emesse dalla magistratura di Torino per gli incidenti avvenuti lo scorso 18 maggio in occasione del G8 dell'Università.

Gli studenti - come ha reso noto Tommaso Cacciari, uno dei portavoce del movimento veneziano - hanno appeso uno striscione e avuto un incontro con il rettore Pier Francesco Ghetti. Nel corso dell'incontro - come ha confermato lo stesso Ghetti - gli studenti hanno espresso la loro protesta per un provvedimento della magistratura torinese ritenuto eccessivo rispetto alla libertà che c'è all'interno delle Università di fare proposte e avanzare idee.

i no dal molin, quanti sono vicentini?

se ce ne fosse bisogno, per capire quanto politicamente siano manovrati i no dal molin, per capire quanto poco la questione dal molin interessi ai no dal molin.
dal Gazzettino di padova

Domenica 5 Luglio 2009, Festival di Radio Sherwood perquisito da cima a fondo dalla polizia. Il blitz organizzato dagli agenti della Digos, con la collaborazione degli uomini della squadra Mobile e delle "Nutrie", è scattato attorno alle 14.20 di ieri. Scopo, evitare che i no global violenti prendessero parte alla manifestazione "No dal Molin" a Vicenza con inizio alle 16. Le prime avvisaglie che qualche disobbediente avrebbe potuto creare problemi nella città berica, gli uomini della questura li hanno avuti in stazione quando ai manifestanti hanno sequestrato qualche casco. Intorno alle 14.10 poi in via Montà, direzione Vicenza, hanno fermato il no global A.L. a bordo del suo scooter. All’interno del sotto sella aveva occultato quattro sacchetti contenenti un totale di circa 500 biglie metalliche. Sfere di ferro che lanciate con la fionda possono essere molto pericolose. Il disobbediente è stato accompagnato in questura e denunciato a piede libero per porto abusivo di biglie atte a offendere. «Avevo solo quattro biglie - ha dichiarato A.L. - e non stavo andando a Vicenza, ma alla piscina "Nuoto 2000". Sabato è l’unico giorno di riposo che ho e mi è stato rovinato dalla polizia».
A questo punto la Digos ha deciso di passare al setaccio il festival di Radio Sherwood al parcheggio dello stadio Euganeo. Gli agenti sono entrati dal cancello secondario, ma prima di riuscire a "invadere" il regno no global hanno incontrato la resistenza di qualche ragazzo. Si sono registrati degli spintoni e una serie di manganellate, ma nessuno è rimasto ferito. Una volta dentro i poliziotti hanno subito fermato almeno quattro macchine, pronte a partire alla volta di Vicenza. Nei portabagagli delle vetture hanno rinvenuto 26 maschere anti-gas, alcune protezioni per il corpo come para gomiti e para ginocchi, e sei paia di guanti ignifughi.
Tutto questo è avvenuto mentre sull’enorme palco del Festival il gruppo degli Afterhours si stava preparando per il concerto serale. I disobbedienti allarmati dalla massiccia presenza delle forze dell’ordine, hanno deciso di chiamare la legale Annamaria Alborghetti che spesso li difende.
Gli agenti passate le 15 hanno incominciato a perquisire tutta l’area dedicata al Festival. Hanno controllato bar, ristoranti, banchetti con oggettistica varia, bagni e container usati per dormire da chi lavora per la manifestazione targata Radio Sherwood. Hanno trovato altri sacchetti con del materiale ancora riconducibile alle maschere anti-gas e alle protezioni per il corpo. I poliziotti poi hanno perquisito tutti i mezzi parcheggiati all’interno del Festival. Li hanno aperti e controllati a uno a uno. L’operazione è terminata qualche minuto dopo le 16. In questura sono stati accompagnati altri tre giovani, che probabilmente nelle prossime ore verranno anche loro denunciati a piede libero per porto abusivo di oggetti atti a offendere.
Di fatto l’intervento degli uomini della Digos, coordinati da Lucio Pifferi, ha impedito che almeno una ventina di no global padovani raggiungesse Vicenza per la manifestazione contro l’ampliamento della base americana Dal Molin. I disobbedienti, sempre con a fianco il loro avvocato, hanno filmato tutte le perquisizioni compiute dalla polizia. Non è escluso che nei prossimi giorni possano effettuare delle azioni legali nei confronti della questura.
Marco Aldighieri

4 luglio

ahi ahi ahi.
ci sono ricascati.
io posso capire che ci siano delle brave persone tra i no dal molin, ma certo fan ben poco per farsi vedere.
anche quest'ultima volta i minchioni dei compagni, pochi i vicentini tra l'altro, han cercato ed ottenuto, lo scontro.
io credo che se vogliono valicare la zona invelicabile, che facciano, perche' dobbiamo metterci i nostri poliziotti a prendere mazzate dai minchioni dei compagni?
che entrino in zona miltiare, e vediamo che gli capita.
loro lo sanno che gli agenti glielo imopediranno e se ne fan forza, allora lasciamoli passare, lasciamoli prendere dalle forze interne alla base, meglio per tutti, no?

piccoli imbelli crescono

dal Gazzettino

Domenica 5 Luglio 2009,
Festival di Radio Sherwood perquisito da cima a fondo dalla polizia. Il blitz organizzato dagli agenti della Digos, con la collaborazione degli uomini della squadra Mobile e delle "Nutrie", è scattato attorno alle 14.20 di ieri. Scopo, evitare che i no global violenti prendessero parte alla manifestazione "No dal Molin" a Vicenza con inizio alle 16. Le prime avvisaglie che qualche disobbediente avrebbe potuto creare problemi nella città berica, gli uomini della questura li hanno avuti in stazione quando ai manifestanti hanno sequestrato qualche casco. Intorno alle 14.10 poi in via Montà, direzione Vicenza, hanno fermato il no global A.L. a bordo del suo scooter. All’interno del sotto sella aveva occultato quattro sacchetti contenenti un totale di circa 500 biglie metalliche. Sfere di ferro che lanciate con la fionda possono essere molto pericolose. Il disobbediente è stato accompagnato in questura e denunciato a piede libero per porto abusivo di biglie atte a offendere. «Avevo solo quattro biglie - ha dichiarato A.L. - e non stavo andando a Vicenza, ma alla piscina "Nuoto 2000". Sabato è l’unico giorno di riposo che ho e mi è stato rovinato dalla polizia».
A questo punto la Digos ha deciso di passare al setaccio il festival di Radio Sherwood al parcheggio dello stadio Euganeo. Gli agenti sono entrati dal cancello secondario, ma prima di riuscire a "invadere" il regno no global hanno incontrato la resistenza di qualche ragazzo. Si sono registrati degli spintoni e una serie di manganellate, ma nessuno è rimasto ferito. Una volta dentro i poliziotti hanno subito fermato almeno quattro macchine, pronte a partire alla volta di Vicenza. Nei portabagagli delle vetture hanno rinvenuto 26 maschere anti-gas, alcune protezioni per il corpo come para gomiti e para ginocchi, e sei paia di guanti ignifughi.
Tutto questo è avvenuto mentre sull’enorme palco del Festival il gruppo degli Afterhours si stava preparando per il concerto serale. I disobbedienti allarmati dalla massiccia presenza delle forze dell’ordine, hanno deciso di chiamare la legale Annamaria Alborghetti che spesso li difende.
Gli agenti passate le 15 hanno incominciato a perquisire tutta l’area dedicata al Festival. Hanno controllato bar, ristoranti, banchetti con oggettistica varia, bagni e container usati per dormire da chi lavora per la manifestazione targata Radio Sherwood. Hanno trovato altri sacchetti con del materiale ancora riconducibile alle maschere anti-gas e alle protezioni per il corpo. I poliziotti poi hanno perquisito tutti i mezzi parcheggiati all’interno del Festival. Li hanno aperti e controllati a uno a uno. L’operazione è terminata qualche minuto dopo le 16. In questura sono stati accompagnati altri tre giovani, che probabilmente nelle prossime ore verranno anche loro denunciati a piede libero per porto abusivo di oggetti atti a offendere.
Di fatto l’intervento degli uomini della Digos, coordinati da Lucio Pifferi, ha impedito che almeno una ventina di no global padovani raggiungesse Vicenza per la manifestazione contro l’ampliamento della base americana Dal Molin. I disobbedienti, sempre con a fianco il loro avvocato, hanno filmato tutte le perquisizioni compiute dalla polizia. Non è escluso che nei prossimi giorni possano effettuare delle azioni legali nei confronti della questura.
Marco Aldighieri