martedì 5 maggio 2009

INCREDIBILE!!!

I giudici del Tribunale hanno inflitto una pena di 12 anni di carcere ad Abdel Fatah El Kamily. Da due anni è inseguito da un mandato di cattura
Causò un incidente mortale: condannato per droga
Nella Ford che sull’Argine Sinistro di Rosara ha ucciso Simone Bacchini e ferito due amici c’erano 32 chili chili di hascisc

Martedì 5 Maggio 2009,
Nel serbatoio a ciambella dell’impianto gpl della Ford Fiesta che ha causato la tragedia sull’argine di Rosara di Codevigo c’erano 32 chili di hascisc. Nessuno si era accorto, nessuno aveva controllato l’auto omicida dopo l’incidente, con il suo guidatore marocchino ubriaco, che ha ucciso un ragazzo e ferito gravemente altri due. L’auto non è stata controllata neppure quando i carabinieri hanno scoperto che l’assicurazione esibita dallo straniero era falsa. La droga era stata scoperta casualmente tre mesi dopo dai carrozzieri che avevano in consegna la macchina distrutta dall’incidente.
Dodici anni di reclusione e 100 mila euro di multa è la condanna che ieri mattina i giudici del Tribunale, presieduti da Lara Fortuna (a latere Gianluca Bordon e Vincenzo Sgubbi), hanno inflitto Abdel Fatah El Kamily, trentanovenne marocchino, latitante. La condanna di ieri mattina riguarda solo la droga.
Via Argine Sinistro a Rosara di Codevigo è una scorciatoia per il mare. Chi la conosce taglia un bel po’ della statale Piovese e finisce direttamente sulla Romea. Quel mezzogiorno di sabato 16 giugno 2007 Simone Bacchini, trentaquattrenne di Villatora di Saonara, stava andando a Sottomarina in sella al suo scooter. Davanti a lui c’era una coppia di fidanzati padovani, Riccardo Maltauro, trentunenne, e Martina Nicolè, di ventinove anni. Anche loro viaggiavano su uno scooter. Anche loro erano diretti in spiaggia. I due conducenti hanno fatto appena in tempo a vedere la Ford Escort che veniva contro di loro. L’auto zigzagava ed è stata questione di attimi. Dopo erano tutti stesi sull’asfalto. Simone Bacchini è morto sul colpo. Riccardo Maltauro è stato salvato miracolosamente al Policlinico di Padova, mentre la sua ragazza è stata ricoverata in fin di vita all’ospedale di Piove di Sacco. Se l’è cavata pure lei. A causare l’incidente è stato Abdel Fatah El Kamily, che risultava residente a Mestre. Lo straniero guidava ubriaco a quell’ora del giorno. Non era possibile arrestarlo. Il conducente si era fermato sul luogo dell’incidente, aveva una residenza e una carta di soggiorno. Ma dopo un mese e mezzo i carabinieri scoprirono che l’assicurazione era falsa, che l’individuo non abitava nel luogo di residenza. A quel punto lui era già scomparso. E veniamo alla scoperta della droga. Tre mesi dopo i carrozzieri Tamiazzo di Piove di Sacco, che avevano in custodia l’auto, ricevettero l’ordine di distruggerla. Trovarono il serbatoio del gas manomesso. Come se qualcuno avesse tentato di rubarlo. Dentro c’erano i 32 chili di hascisc.
Lino Lava

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