mercoledì 25 marzo 2009

fascisti sempre piu' convinti

i fascisti no global con sempre meno pudore, autorizzati dal non intervento di uan amministrazione latitante ormai decidono al posto del prefetto chi manifesta e chi no.


dal Gazzettino di Padova


Mercoledì 25 Marzo 2009,
Alla fine il temuto confronto Lega-No global che avrebbe dovuto avere come palcoscenico il Portello è stato solo a distanza. E si è risolto in un duro botta e risposta a suon di comunicati stampa, messaggi via web e aspre dichiarazioni politiche tra i leader dei due movimenti. Con i leghisti che hanno deciso di sospendere la loro raccolta-firme itinerante nel quartiere roccaforte dei disobbedienti padovani dopo l’annuncio di una contro-manifestazione lanciata dal centro sociale Pedro. Nel primo pomeriggio di ieri infatti sul sito internet dei pedrini compariva una comunicazione che chiamava a raccolta i militanti del centro sociale per "una contro-iniziativa durante la ronda leghista". L’appuntamento veniva fissato alle 18. Mentre l’arrivo dei leghisti in via Belzoni angolo via Portello era atteso alle 19. Ma a questo punto dalla segreteria del Carroccio arrivava, poco prima delle 15, il dietro front leghista. «Manifestazione sospesa – riportava la nota stampa firmata dal segretario cittadino Leandro Comacchio, da quello di Circoscrizione Giovanni Battista Baldan e dal segretario provinciale Maurizio Conte – a causa della contro-manifestazione organizzata dai centri sociali che ha l’obiettivo di impedire con la forza la nostra raccolta-firme a sostegno della mozione per chiedere maggiore sicurezza al Portello». «Non è ammissibile continuare a essere ostaggio politico dei centri sociali – commentava poi Conte – Ci è stato impedito di manifestare in un intero quartiere. Ma questo è contro la libertà di espressione politica. Ora spero il Governo intervenga, perché a Padova occorre normare una situazione d’indecenza. Non può continuare ad avere ragione chi vuole sopraffare gli altri usando come minaccia la forza fisica». «Sospendendo la nostra raccolta-firme al Portello – aggiungeva Comacchio – abbiamo agito secondo buon senso. Non volevamo creare disagio ai residenti e alle forze dell’ordine. Sapevamo che Gallob aveva già chiamato a raccolta i suoi "nazisti rossi" e che quindi avrebbero cercato di impedire la nostra iniziativa anche con la forza». «Siamo delusi e arrabbiati – terminava il segretario cittadino della Lega Nord – È arrivato il momento di tagliare il cordone ombelicale che unisce i centri sociali all’amministrazione comunale». Ma la replica del leader del centro Pedro, Max Gallob, un attacco frontale verso gli esponenti del Carroccio, arrivava subito dopo: «La Lega è un’organizzazione di stampo razzista che ha fatto della xenofobia la sua ragion d’essere. E un movimento del genere non può avere cittadinanza a Padova. Tanto meno al Portello». «Quindi – termina Gallob – ogni volta che la Lega si manifesterà pubblicamente noi interverremo per bloccarla. Ma la cosa grave è il fatto che i leghisti predichino l’odio razziale dagli scranni del parlamento. Sono loro i nazisti che hanno preso il potere. E l’invito a bloccare la loro deriva xenofoba lo rivolgiamo a tutta la cittadinanza». Matteo Bernardini

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