sabato 10 gennaio 2009

cesare vile battisti

dice che se torna in Italia la sua vita e' in pericolo!
ecchissenefrega dico io.
l
a vita di persone decisamente migliori di lui e' stata in pericolo, e qualcuno ce l'ha lasciata, quando lui era in Italia, forse e' solo giustizia cosmica.
pero' ora ha paura, non e' piu' lo spavaldo vigliacco degli anni da latitante in francia.
non auguro il amle a nessuno, ma se gli capita qualcosa al vile battisti non credo proprio che potrei sentirmi in pena per un codardo infame simile.

dal corriere del 10 gennajo 2009

RIO DE JANEIRO -
L’estradizione in Italia metterebbe «la mia vita in pericolo». Lo ha affermato l’ex terrorista di estrema sinistra, Cesare Battisti, 54 anni, in un’intervista al settimanale Epoca realizzata dalla prigione di Brasilia dove è detenuto. «Sono sicuro che se vado in Italia, sarei assassinato», ha affermato Battisti che è in attesa di una decisione della giustizia brasiliana sulla richiesta di estradizione depositata dall’Italia. Battisti, condannato all’ergastolo nel nostro Paese per quattro omicidi, compiuti quando faceva parte del Proletari armati per il comunismo, dopo aver vissuto per anni in Francia, è fuggito in Brasile, dove è stato arrestato nel 2007 mentre si trovava sulla spiaggia di Copacabana. Nel novembre scorso, il Comitato nazionale per i profughi del Brasile ha respinto la sua domanda per ottenere lo statuto di profugo politico, cosa che ha aperto l’iter per la sua estradizione verso l’Italia. Spetta ora al ministro della Giustizia brasiliano, Tarso Genro, decidere sull’estradizione.

IL MINISTRO FAVOREVOLE - «Spero che il ministro Genro, che ha sofferto la repressione politica quando era militante (sotto la dittatura, ndr) non accetterà le argomentazioni del governo italiano che ricorre a tutti i sotterfugi per falsificare il carattere politico del processo contro di me», ha affermato Battisti proclamando ancora una volta la sua innocenza. L’ex componente dei Proletari armati per il comunismo, 54 anni, ha ricordato di soffrire di una grave epatite B, di ulcere gastriche, di problemi di glicemia e di insonnia. Fino ad ora, il Brasile ha sempre respinto le domande di estradizione verso l’Italia per gli ex terroristi italiani, in particolare appartenenti alle Brigate rosse, perché rifugiati politici. Ma nell’aprile scorso, il procuratore generale della repubblica, Antonio Fernando Souza, ha espresso parere favorevole alla domanda di estradizione di Battisti, rifiutando di considerare i suoi crimini come «politici».

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