venerdì 7 settembre 2007

un po' di politica estera

dal "Calendario" di Ernesto Galli Della Loggia.

CINA, FIN TROPPO VICINA

Adesso è chiaro qual è stato l'errore di Stalin che alla lunga ha segnato la fine dell'Unione Sovietica: non aver messo a disposizione dell'Occidente come manodopera semigratuita i milioni di detenuti nel gulag. Succubo dell'ideologia, se li è tenuti per sé, per le sue faraoniche e inutili opere del regime invece di affittarli a scarpari, mobilieri, giocattolai delle nostre contrade. Come invece ha fatto la satrapia di Pechino, che così si è comprata il passaporto per poter commettere senza alcuna vera protesta da parte delle democrazie liberali tutte le schifezze e tutte le illegalità immaginabili, nonché per distruggere impunemente l'intero pianeta. L'ultima, su «Le Monde» dell'altro giorno, è che la Cina, grazie all'importazione illegale di legni pregiati, sta in pratica distruggendo ogni anno, in Indonesia, un'estensione di foresta tropicale pari al Belgio, e all'incirca la stessa cosa fa in Birmania e Malesia. Tra le solite forti proteste dei Verdi italiani, come si sa.

Nessun commento: