mercoledì 11 febbraio 2009

giorno del ricordo

dal Gazzettino di Padova

La commemorazione del Giorno del ricordo infangata dagli scontri tra no-logo e polizia
Foibe, guerriglia in centro
I "pedrini" volevano attaccare il presidio dei militanti di Forza Nuova

Mercoledì 11 Febbraio 2009,
Il Giorno del Ricordo infangato dai tafferugli sul listòn.
Un drappello di "no-logo" ha preso di mira i manifestanti (autorizzati) di Forza Nuova che avevano organizzato un presidio "in ricordo del vero e proprio genocidio perpetrato nei confronti degli italiani trucidati e dei tanti esuli giuliani, istriani e dalmati". La zona era transennata e vigilata dalle forze dell’ordine. Così i disobbedienti se la son presa con la polizia a colpi di petardi, grossi come candelotti, insulti e spinte. La gazzarra è degenerata in scontro aperto con le forze dell’ordine. Una ventina di esponenti del Collettivo di Scienze Politiche ha aggirato il palazzo del Bo, intrufolandosi in via Cesare Battisti. Le transenne sono state scagliate contro lo sbarramento di poliziotti. Inevitabile la carica di alleggerimento. Dal gruppo si è staccato Davide Fontolan, trentunenne (subito fermato), che ha colpito con un diretto al volto un dirigente della Questura.
L’onorevole Filippo Ascierto parla di «misura colma» e annuncia un’immediata interrogazione parlamentare su quanto accaduto. «A Padova - dice - è ora di cambiare pagina: i pedrini pensano di essere i padroni della città: bisogna dimostrare che si bagliano!»
Da registrare l’amarezza degli esuli padovani. «La cerimonia del Giorno del Ricordo - commenta Italia Giacca, presidente dell’associazione - è stata vissuta con tanta commozione da parte di noi esuli in un clima di partecipazione e sensibilità da parte delle autorità civili e militari. La cerimonia solenne è avvenuta nel prestigioso salone del Palazzo della Ragione, fuori, purtroppo, si consumavano dei tafferugli. Siamo profondamente amareggiati e tristi perchè questo nostro Giorno del Ricordo è stato inquinato, reso oggetto di strumentalizzazione politica, aspetto avulso dal nostro pensiero. Ribadisco quanto detto nel discorso ufficiale, per noi Giorno del Ricordo non è giorno di polemica, non rivendicazione, non revanscismo, ma solo memoria e dolore: ai nostri morti la pietas e l’onore, a noi esuli il rispetto per la nostra sofferenza».

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